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OrthodoxWiki:Italiano/Icona

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La struttura dell'icona
Successivamente, soltanto con la luce (giallo e giallo-ocra) e con la Vita, il Sangue (ocra rossa), l’iconografo comincerà a delineare le forme del corpo, le forme del volto.
Se la sorgente della luce è gialla, l’esplosione della luce è il bianco. Se tutti fosse luce abbagliante, tutto sarebbe bianco e non si vedrebbe nulla. Così il bianco rappresenta la pienezza, al di là da ogni forma di colore. Il Cristo risorto sarà tutto bianco; il cristo trasfigurato sarà splendente di luce – bianco. Il giallo darà luce ai colori, ma sempre verrà il bianco nello splendore finale. Questo linguaggio dell’icona, questa tecnica di partire delle tenebre, ci aiuta a prendere coscienza della Realtà della Rivelazione. Dio non distrugge le tenebre, Egli le trasfigura.
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'''L’abito.''' In tutta la Bibbia, l’abito è segno di benedizione. Più si ama qualcuno più lo si “abbiglia”. L’abito esprimerà esteriormente lo splendore di cui Dio ricopre la nostra nudità, la vera nudità è interiore: noi siamo nudi di Dio, nudi della luce. Attraverso l’abito, l’icona esprimerà al di fuori Dio che abita in noi e ci riveste dall’interno.
Nell’iconografia, le forme circolari simboleggiano il divino, ciò che non ha né inizio né fine. Allora per mostrare che Dio in noi è inerte ma infinitamente più “energico”, l’iconografo farà girare tutte le pieghe delle abiti intorno alle articolazioni del corpo. Normalmente un tessuto ha un peso, spiomba – nelle icone non ha alcun peso, esso gira intorno alle articolazioni. Se siamo viventi ci muoviamo attraverso le articolazioni del nostro corpo, altrimenti siamo un cadavere.
Nell’icona ciascuna articolazione del corpo diviene un centro di vita, un centro di luce, e le pieghe luminose del vestito girano intorno.
'''Il segno dell’alleanza'''. Le aureole del Cristo e dai Santi sono sempre contornate di un color rosso. E il nome è sempre nel colore rosso sangue. E molto spesso questo stesso rosso circonda tutta l’icona. È il “segno dell’Alleanza”.
Nella prima alleanza, Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare,… e ne asperse il popolo, dicendo: “Ecco il sangue dell’alleanza, che il signore ha concluso con voi”.(Es. 24, 6-8). Una metà sull’altare: l’iconografo circonda l’icona di rosso sangue, una meta sul popolo: dello stesso rosso l’iconografo circonda i personaggi con le aureole.
Il Sangue è la vita che scorre all’interno. Del sangue sparso al di fuori è una vita sacrificata. Dio si serve del sangue per farci ben comprendere che è la stessa Vita che corre da Dio al popolo e dal popolo a Dio – il Sangue che “unisce” – il Sangue dell’Alleanza.
'''Il Nome.''' L’icona è sempre “intitolata” – ha sempre un Nome. Davanti ad un’icona, come davanti alla Scrittura, non siamo davanti a “qualcosa”, ma di fronte a “Qualcuno”. Davanti ad un Volto che ci interpella: Ti conoscevo – ti ho chiamato per nome (Geremia 1,5 – Isaia 43,1)
= La tecnica dell'icona =
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