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'''Filioque''' è una parola latina che significa "e dal Figlio" che è stato aggiunto al Simbolo niceno-costantinopolitano da parte della Chiesa di Roma nel XI secolo, uno dei principali fattori che determinarono il Grande Scisma tra Oriente e Occidente. L'inserimento nel credo:  lo Spirito "procede dal Padre e dal Figlio".  
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'''Filioque''' è una parola latina che significa "e dal Figlio" e che è stata aggiunta nel sec. XI dalla Chiesa di Roma. Fu uno dei principali fattori che determinarono il Grande Scisma tra Oriente e Occidente. L'aggiunta, riguardante il Santo Spirito, afferma che lo Spirito "procede dal Padre '''''e dal Figlio'''''".  
  
La sua inclusione nel "Credo" è una violazione dei canoni del Concilio Ecumenico  dl 431, che vietava eventuali integrazioni nel credo, un divieto che è stato ribadito in occasione dell'Concilio  Ecumenico nell' Questa parola non è stata inserita dal Consiglio di Nicea, né daCostantinopoli. Lo stesso termine è stato interpretato sia in un modo ortodosso e un modo eterodosso. Essa può essere letta come dire che lo Spirito procede dal Padre attraverso (dia) il Figlio. Questa era la posizione di san Massimo il Confessore. Su questa lettura, il Figlio non è una causa eterna (aition) dello Spirito. La lettura eterodossa vede il Figlio, insieme con il Padre, come causa eterna dello Spirito. La maggior parte delle chiese ortodosse ritene che questa lettura sia una eresia.  
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La sua inclusione nel "Credo" è una violazione dei canoni del Terzo Concilio Ecumenico  del 431, il quale vietava ed anatemizzava qualsiasi eventuale aggiunta al Credo, divieto reiterato dall'Ottavo Concilio  Ecumenico dell'879-880. Questa parola non fu inclusa né dal Concilio di Nicea, né dal Concilio di Costantinopoli. Il termine può avere due letture: una ortodossa e una eterodossa. Può essere interpretato come la processione dello Spirito dal Padre attraverso (''dia'') il Figlio. Questa era la posizione di san Massimo il Confessore. Secondo questa interpretazione, il Figlio non è una causa eterna (''aition'') dello Spirito. La lettura eterodossa, invece vede il Figlio insieme con il Padre, come causa eterna dello Spirito. La maggioranza dell'ortodossia ritiene quest'ultima lettura come eretica.
  
La descrizione del Filioque come una eresia fu iterato più chiaramente e definitivamente dal grande Padre e colonna della Chiesa, San Fozio il Grande, nel suo Sul Mistagogia dello Spirito Santo. Egli lo descrive come una eresia di Triadology, colpisce al cuore stesso di ciò che crede la Chiesa di Dio.  
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La descrizione del Filioque come eresia fu ribadita in maniera più chiara e distinta dal Padre e Pilastro della Chiesa San Fozio il Grande nella sua opera ''Mistagogia dello Spirito Santo''. Egli ne parla come un'eresia che colpisce al cuore stesso di ciò in cui crede la Chiesa di Dio.  
  
 
= Storia =
 
= Storia =
 
== Primi usi del Filioque ==
 
== Primi usi del Filioque ==
È utile notare che un Consiglio regionale in Persia nel 410 ha introdotto una delle prime forme del Filioque nel Credo, il Consiglio ha specificato che lo Spirito procede dal Padre "e dal Figlio". Venendo dalla ricca teologia del cristianesimo orientale presto siriano, questa espressione in questo contesto è autenticamente orientali. Pertanto, il Filioque non può essere attaccato come una innovazione esclusivamente occidentale, né come qualcosa creato dal papa.  
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È utile ricordare che nel 410, in Persia, un concilio regionale ha introdotto una delle prime forme del ''filioque'' nel Credo; il concilio specificava che lo Spirito procede dal Padre "e dal Figlio". Venendo dalla ricca teologia del Cristianesimo siriaco dei primi tempi, questa espressione in questo contesto è da intendersi come autenticamente orientale. Pertanto, il ''filioque'' non deve essere attaccato come una innovazione esclusivamente occidentale, né come qualcosa creata dal Papa.  
  
In occidente, sant'Agostino di Ippona ha insegnato che lo Spirito è uscito dal Padre e dal Figlio, anche se subordinato a nessuna. La sua teologia è stata dominante in Occidente fino al Medioevo, tra cui la sua teologia della Trinità. Altri Padri latini ha parlato anche del procedimento Spirito sia dal Padre e dal Figlio. Mentre familiare in Occidente, questo modo di parlare era praticamente sconosciuto in lingua greca, Impero romano d'Oriente.  
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In Occidente, Agostino di Ippona insegnava che lo Spirito procede dal Padre ''e dal'' Figlio e non è ad essi subordinato. La sua visione teologica, inclusa quella trinitaria è stata dominante in Occidente fino al Medioevo. Anche altri Padri latini hanno parlato anche della processione dello Spirito sia dal Padre che dal Figlio. Molto diffusa in Occidente, questa visione era praticamente sconosciuta all'Impero Romano d'Oriente.  
  
Anche se il Concilio Ecumenico nel 381 si era esteso e completato il Simbolo niceno iniziato a Primo Concilio Ecumenico, il Terzo Concilio Ecumenico (Efeso, 431) aveva vietato a qualsiasi ulteriore modifica, fatta eccezione per un altro Concilio ecumenico. In questo periodo, poi, il testo del Credo Niceno aveva acquisito una certa autorità definitiva, di valore ecumenico e importanza.  
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Nonostante il Secondo Concilio Ecumenico nel 381 avesse esteso e completato il Simbolo niceno iniziato dal Primo Concilio Ecumenico, il Terzo Concilio Ecumenico (Efeso, 431) vietò qualsiasi ulteriore sua modifica, a meno che non fosse fatta da un altro Concilio Ecumenico. A questo punto il Credo Niceno aveva dunque assunto una ce autorità definitiva, di valore ed importanza ecumenici.  
  
Roma ha ricevuto il quarto Concilio Ecumenico, che si riferiva ai consigli precedenti, citando l'autorità del testo del Credo. Tuttavia, in questo momento, l'Italia centrale era in uno stato di collasso. Nel 410 e 455, Roma è stata vandalizzata e saccheggiata dalle invasioni barbariche. Nel 476, l'Impero Romano d'Occidente cadde, con l'esilio di Romolo Augustolo, l'ultimo imperatore. Caos seguito.  
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Roma recepì il Quarto Concilio Ecumenico, il quale rinviava ai precedenti concili, facendo riferimento all'autorità del testo del Credo. In quel momento l'Italia centrale si trovava al collasso. Nel 410 e 455, Roma fu distrutta e saccheggiata dalle invasioni barbariche. Nel 476 cadde l'Impero Romano d'Occidente e Romolo Augustolo, l'ultimo imperatore, fu esiliato. A ciò seguì il caos.  
  
Il Filioque è stato impiegato a Toledo, in Spagna nel 587, senza la consultazione o l'accordo dei cinque patriarchi della Chiesa di quel tempo e in diretta violazione dei canoni del Concilio Ecumenico Terzo Consiglio di vietata modifica unilaterale del Credo da qualcosa a breve di un altro Ecumenico del Consiglio. Lo scopo della sua aggiunta in Spagna è stato quello di contrastare una eresia che fu locali di quella regione, probabilmente una qualche forma di arianesimo portato lì dai Goti (che era stato missionized dal vescovo ariano Wulfila). La pratica si diffuse poi in Francia dove è stato ripudiato dal Consiglio Gentilly 767.  
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Il ''filioque'' fu impiegato per la prima volta a Toledo nel 587, senza aver consultato o aver ricevuto l'accordo dei cinque patriarchi della Chiesa di quel tempo, in diretta violazione dei canoni del Terzo Concilio Ecumenico che vietava modifiche unilaterali del Credo da parte di qualcosa d'inferiore ad un altro Concilio Ecumenico. Lo scopo della sua aggiunta in Spagna fu quello di contrastare un'eresia endemica quella regione, probabilmente una qualche forma di arianesimo portato lì dai Goti (che erano stati convertiti dal vescovo ariano Wulfila). La pratica del ''filioque'' si diffuse poi in Francia dove, nel 767, fu ripudiata dal concilio di Gentilly.  
  
Dopo generazioni di rivolgimento sociale, una forte leadership apparve nella persona di Pipino il Breve, re dei Franchi, e suo figlio, Carlo Magno, incoronato imperatore nel 800. Carlo Magno lo scopo di ripristinare l'Impero Romano d'Occidente, da lui presieduta, per il disappunto dei dirigenti del Romano d'Oriente, da lui denominato "greci" (e quindi non romani), nonostante la capitale romana essere nel Oriente e l'uso continuato da parte Orientali di Roma per descrivere se stessi. Carlo Magno ha chiesto un consiglio a Aix-la-Chapelle in 809 in cui papa Leone III proibì l'uso del Filioque e ordinò che la versione originale del Simbolo niceno-costantinopolitano essere incisi su tavolette d'argento visualizzato nella Basilica di San Pietro a Roma in modo che la sua conclusione non sarebbe ribaltato in futuro.  
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Dopo generazioni di sconvolgimento sociale, prese vita una forte leadership nella persona di Pipino il Breve, re dei Franchi, e successivamente di suo figlio, Carlo Magno, incoronato imperatore nel 800. Carlo Magno mirava a ripristinare l'Impero Romano d'Occidente, al cui vertice si sarebbe posto, con grande disappunto dei vertici dell'Impero Romano d'Oriente, da lui chiamati "greci" (e quindi non romani), nonostante la capitale romana si trovasse in Oriente e l'uso dell'aggettivo "romani" da parte degli Orientali per indicare se stessi. Carlo Magno convocò un concilio a Aix-la-Chapelle nel 809 in cui papa Leone III proibì l'uso del ''filioque'' ed ordinò che la versione originale del Simbolo niceno-costantinopolitano fosse incisa su tavolette d'argento ed esposta nella Basilica di San Pietro a Roma affinché la sua decisione non potesse essere ribaltata in futuro.  
  
Alcuni storici hanno suggerito che i Franchi nel 9 ° secolo il Papa pressioni per adottare il Filioque, al fine di inserire un cuneo tra la Chiesa romana e le altre patriarcati. E 'vero che il Filioque era venuto in largo uso in Occidente ed è stato ampiamente pensato per essere una parte integrante del Credo, mentre Roma, rinomato per la sua stabilità in ortodossia, resistito. Allo stesso modo, il pane azzimo era venuto per essere pensato come normativi per l'Eucaristia; sacerdoti diocesani dovevano essere sposate. In tali casi, in Occidente, antica tradizione è stata dimenticata. uso contemporaneo è stato pensato per essere normative e autentici. In questa materia di disciplina, l'influenza dei Franchi è certa. Sono destinate a esaltare Carlo Magno, come il nuovo imperatore romano. La religione cattolica, come lo sapevano, doveva essere parte del pacchetto. Nel frattempo, da ca. 726-843, l'Impero Romano d'Oriente, sotto il pollice degli imperatori successivi, è stata dominata dalla eresia di iconoclastia. Entrambi i Franchi e Greci, a modo loro, partiti da antica tradizione. Diversamente l'Oriente, tuttavia, dove è stato ripudiato iconoclastia Ecumenico Settimo Consiglio e l'uso di icone in seguito confermata dalla Teodora, l'Occidente non è mai data per recuperare presso la sua partenza.  
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Alcuni storici hanno avanzato l'ipotesi che nel IX secolo i Franchi abbiano fatto pressioni sul Papa affinché adottasse il ''filioque'' con lo scopo di creare un divario tra la Chiesa romana e gli altri patriarcati. È pur vero che il ''filioque'' era largamente usato in Occidente e si pensava diffusamente che fosse parte integrante del Credo, mentre Roma, rinomata per la sua fermezza nell'Ortodossia, resistette. Allo stesso modo, si pensava che l'uso di pane non lievitato fosse la norma per l'Eucaristia; i sacerdoti diocesani non dovevano sposarsi. Nei suddetti casi, in Occidente, l'antica tradizione andò persa. L'uso contemporaneo venne recepito come normativo ed autentico. L'influenza dei Franchi su queste materie è certa. L'intenzione era quella di esaltare Carlo Magno, mostrandolo come il nuovo imperatore romano. La religione cattolica, nella forma in cui la conoscevano, faceva parte del pacchetto. Nel frattempo, nel periodo compreso all'incirca tra il 726 ed il 843, l'Impero Romano d'Oriente, sotto gli imperatori successivi, fu dominata dall'eresia iconoclasta. Sia i Franchi che i Greci, in due maniere differenti, si allontanarono dalla tradizione antica. Diversamente da quanto accadde in Oriente, dove l'iconoclastia venne ripudiata al Settimo Concilio Ecumenico e l'uso delle icone confermato successivamente dall'imperatrice Teodora, ad oggi l'Occidente non si è mai ripresa dal suo allontanamento.  
  
== Il "Photian" Schism ==
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== Lo Scisma Foziano ==
Nel giro di un paio di generazioni, in 858, una nuova situazione avvenne. L'imperatore d'Oriente Michele III rimosso Ignazio io come patriarca di Costantinopoli. L'imperatore lo ha sostituito con un laico, San Fozio il Grande, che fu il primo segretario e Imperial Imperial ambasciatore a Baghdad. Tuttavia, Ignazio rifiutò di abdicare. Michael e Fozio invitato Papa Nicola I di Roma di inviare legati a presiedere un sinodo a Costantinopoli per risolvere la questione. Con il Consiglio, legati confermato il patriarcato di Fozio, con grande disappunto di Nicholas, che ha poi dichiarato che avevano "superato la loro autorità".  
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Nel 858 l'imperatore d'Oriente Michele III rimosse Ignazio I dal suo ruolo di Patriarca di Costantinopoli e lo sostituì con un laico, San Fozio il Grande, che fu primo segretario imperiale ed ambasciatore imperiale a Baghdad. Tuttavia, Ignazio si rifiutò di abdicare. Michele e Fozio chiesero a Papa Nicola I di Roma di inviare dei legati a presiedere un sinodo a Costantinopoli al fine di risolvere la questione. I legati confermarono il patriarcato di Fozio, con grande disappunto di Nicola, il quale dichiarò in seguito che essi avevano "valicato la loro autorità".  
  
In opposizione a questa rimozione di Ignazio, vescovo di Roma sostenuto Ignazio come legittimo patriarca. Inoltre, contrariamente agli attuali canoni, Fozio era stato ordinato all'ufficio di vescovo molto rapidamente. Alcune borse di studio (chi?) Suggerisce che la violazione di questi canoni è stato il motivo principale del vescovo di Roma ha respinto la nomina di Fozio. JM Hussey sostiene che il papa ha anche voluto riprendere il controllo ecclesiastico della Bulgaria, un programma in cui Ignazio non avrebbero interferito, anche se Fozio sarebbe (e non) (Hussey La Chiesa ortodossa in Storia dell'Impero bizantino Oxford della Chiesa cristiana 1986). Questa ed altre azioni importanti da Nicholas per rafforzare la sua posizione di papa mette il suo intervento nelle questioni ecclesiastiche orientali più saldamente nel contesto del suo programma generale di crescita della monarchia papale.  
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Per opporsi, il vescovo di Roma appoggiò Ignazio come legittimo patriarca. Inoltre, contrariamente ai canoni vigenti, Fozio era stato ordinato vescovo molto rapidamente. Alcuni studiosi affermano che questa violazione dei canoni fu il motivo principale per cui il vescovo di Roma respinse la nomina di Fozio. J.M. Hussey sostiene che il papa volesse riprendere il controllo ecclesiastico della Bulgaria, un programma a cui Ignazio non si sarebbe opposto, diversamente da Fozio (che, in effetti, vi si oppose) (Hussey, ''The Orthodox Church in the Byzantine Empire'', Oxford History of the Christian Church, 1986). Questa azione, insieme ad altre importanti azioni atte a rafforzare la posizione di Nicola come papa, pone il suo intervento nelle questioni ecclesiastiche orientali in maniera maggiormente decisa all'interno del più ampio contesto del suo programma di sviluppo della monarchia papale.  
  
Pertanto, dopo l'arrivo di un'ambasciata da Ignazio, in 862, Nicholas ha detto che Fozio fu deposto, così come il vescovo che lo ha ordinato e tutto il clero Fozio aveva nominato. La temerarietà puro di questa azione non ha nemmeno generare una risposta da Costantinopoli. Tuttavia, parecchi anni dopo in 867, Fozio infine respinto l'affermazione del Papa, soprattutto a causa delle attività dei missionari latini in Bulgaria, che erano, come San Fozio dice, rivolgendosi ai cristiani ortodossi non lontano dalla loro pura fede ortodossa e questo li porterà a eresia, in particolare, il Filioque. risposta Fozio 'citato il Filioque come prova che Roma aveva l'abitudine di oltrepassare i suoi giusti confini.  
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Nel 862, dopo l'arrivo di un'ambasceria da parte di Ignazio, Nicola dichiarò Fozio deposto, così come il vescovo che lo aveva ordinato e tutto il clero ordinato a sua volta da Fozio. La sconsideratezza di questa dichiarazione non suscitò nessuna reazione da parte di Costantinopoli. In seguito, nel 867, Fozio respinse l'affermazione del Papa, soprattutto a causa delle attività dei missionari latini in Bulgaria che, secondo le parole di San Fozio, stavano allontanando i cristiani ortodossi dalla loro Fede Ortodossa, trascinandoli verso l'eresia, soprattutto il ''filioque''. La risposta di Fozio citava il ''filioque'' come prova che Roma aveva l'abitudine di oltrepassare i suoi propri confini.  
  
In 867 e 869-70, sinodi di Roma e di Costantinopoli (il Consiglio dei Robber 869-870) restaurato Ignazio per la sua posizione di patriarca Fozio e deposto. Nel 877, dopo la morte di Ignazio, Fozio nuovamente ripreso l'ufficio, per ordine dell'imperatore e dalla richiesta di Ignazio se stesso, del quale Fozio era stato riconciliato. Nel 879-880, è stato ufficialmente ripristinato per vedere il suo e il Filioque effettivamente condannato dal Consiglio ecumenico ottavo, un consiglio a cui hanno partecipato legati pontifici, e che l'attuale papa, Giovanni VIII, alla fine confermato. Egli fu deposto nel 886, quando Leone VI assunse come imperatore, che aveva avuto una disputa con il padre e rivolse la sua animosità per il padre verso uno degli amici di suo padre, Fozio. Fozio trascorse il resto della sua vita come un monaco in esilio in Armenia, egli è venerato dagli ortodossi oggi come un santo, uno dei grandi pilastri della ortodossia. Egli fu il primo teologo importante per accusare di eresia Roma in materia del Filioque.  
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I sinodi che si tennero a Roma nel 867 e a Costantinopoli 869-70 restaurarono Ignazio alla sua posizione di Patriarca, deponendo così Fozio. Nel 877, dopo la morte di Ignazio, Fozio divenne nuovamente Patriarca per ordine dell'imperatore e su richiesta dello stesso Ignazio, con cui Fozio si era nel frattempo riconciliato. Nel 879-880 l'Ottavo Concilio Ecumenico, a cui parteciparono i legati pontifici, confermò ufficialmente Fozio nella carica e condannò definitivamente il ''filioque''. Le decisioni prese furono confermate dall'allora Papa Giovanni VIII. Fozio venne deposto nel 886, quando Leone VI divenne imperatore. Egli, infatti, rivolse le sue ostilità verso Fozio perché era amico di suo padre, con cui il neoimperatore era in conflitto. Fozio trascorse il resto della sua vita da un monaco in esilio in Armenia ed oggi è venerato dagli ortodossi uno dei grandi pilastri della ortodossia. Egli fu il primo teologo importante ad accusare Roma d'eresia in materia del ''filioque''.
  
== Roma capitola alla pressione Filioquist ==
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== Roma capitola alle pressioni filioquiste ==
Nel IX secolo, Papa Leone III di Roma, d'accordo con la frase filioque teologicamente, ma si era opposto ad esso l'adozione a Roma, in parte a causa della sua fedeltà alla tradizione ricevuta. (Sapeva anche che i greci risentirono del nuovo Impero Romano in Occidente e Carlo Magno, in particolare;. Il Papa ha voluto preservare l'unità della Chiesa), infatti, Leo aveva il testo tradizionale del Credo, senza il "Filioque", esposta al pubblico, avendo il testo originale incisa su due tavole d'argento, presso la tomba di San Pietro. In ogni caso, durante il tempo della leadership di Papa Leone, 795-816, non c'era Creed a tutti nella Messa romana
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Nel IX secolo, Papa Leone III di Roma, si trovò teologicamente d'accordo con il ''filioque'', ma si oppose alla sua adozione a Roma, in parte a causa della sua fedeltà alla tradizione ricevuta. (Sapeva anche che i greci mal sopportavano il nuovo Impero Romano in Occidente ed in particolare Carlo Magno. Il Papa desiderava mantenere l'unità della Chiesa). Leone III fece incidere il testo originale del Credo, senza il ''filioque'', su due tavole d'argento e le fece esporre al pubblico nei pressi della tomba di San Pietro. In ogni caso, al tempo in cui Leone III fu pontefice (795-816), nella Messa romana non c'era il Credo.
  
Più tardi, nel 1014, l'imperatore tedesco Enrico II del Sacro Romano Impero è recata a Roma per l'incoronazione e hanno scoperto che il Credo non è stato utilizzato durante la Messa Su sua richiesta, il vescovo di Roma ha aggiunto il Credo, come era conosciuto nel West con il Filioque, dopo il Vangelo. A questo punto, il papato era molto debole e molto sotto l'influenza dei tedeschi. Per motivi di sopravvivenza, il Papa ha bisogno del sostegno militare dell'imperatore. Questa era la prima volta la frase è stata utilizzata nella messa a Roma.  
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Nel 1014 l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico II si recò a Roma per essere incoronato e fu allora che scoprì che il Credo non veniva utilizzato durante la messa. Su sua richiesta, il vescovo di Roma inserì il Credo nella Messa così come era diffusamente conosciuto in Occidente, ossia con il ''filioque''. Fu la prima volta in cui venne usato il Credo durante la Messa. Ciò avvenne perché il papato era molto debole in quel periodo ed il Papa aveva bisogno del sostegno militare dell'imperatore per sopravvivere.
  
Così, nel corso di quasi sei secoli, disputa sul Filioque non aveva diviso la Chiesa definitivamente, per la maggior parte, a dispetto dei conflitti culturali e linguistici, le Chiese orientali ed occidentali rimasti in piena comunione.  
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Nel corso di quasi sei secoli la disputa sul ''filioque'' non era riuscita a dividere la Chiesa in via definitivae , malgrado i conflitti culturali e linguistici, le Chiese orientali ed occidentali rimasero in piena comunione.  
  
Nel 1054, però, l'argomento ha contribuito al grande scisma d'Oriente e Occidente, e l'Occidente si spinse fino ad accusare l'Oriente di eresia per non aver compreso il Filioque nel Credo. Ci sono state molte altre questioni coinvolte, in gran parte sulla base di incomprensioni tra le tradizioni greca e latina, così come il temperamento irascibile degli antagonisti. Questi sono stati il ​​cardinale Umberto da Roma e il Patriarca Michele Cerulario di Costantinopoli. Oltre a la reale differenza tra testo e dottrina del Filioque, un problema analogo era il diritto del Papa a fare un cambiamento nel Simbolo niceno-costantinopolitano, in proprio, a parte un Concilio Ecumenico.  
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Nel 1054, però, la disputa contribuì al Grande Scisma d'Oriente e Occidente con la chiesa d'Occidente che arrivò ad accusare d'eresia quella d'Oriente per non aver incluso il ''filioque'' nel Credo. Lo scisma coinvolgeva molte altre questioni dovute in gran parte ad incomprensioni tra le tradizioni greca e latina, così come al carattere irascibile degli antagonisti: il ​​cardinale Umberto di Silvacandida ed il Patriarca di Costatinopoli Michele Cerulario. Oltre alla reale differenza del testo della dottrina del ''filioque'', un altro problema riguardava il fatto che il Papa potesse apportare cambiamenti al Credo niceno-costantinopolitano da solo, senza convocare un Concilio Ecumenico.
  
 
== Tentativo di riunioni e il Filioque dopo lo scisma ==
 
== Tentativo di riunioni e il Filioque dopo lo scisma ==
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Latest revision as of 07:32, May 13, 2016

Filioque è una parola latina che significa "e dal Figlio" e che è stata aggiunta nel sec. XI dalla Chiesa di Roma. Fu uno dei principali fattori che determinarono il Grande Scisma tra Oriente e Occidente. L'aggiunta, riguardante il Santo Spirito, afferma che lo Spirito "procede dal Padre e dal Figlio".

La sua inclusione nel "Credo" è una violazione dei canoni del Terzo Concilio Ecumenico del 431, il quale vietava ed anatemizzava qualsiasi eventuale aggiunta al Credo, divieto reiterato dall'Ottavo Concilio Ecumenico dell'879-880. Questa parola non fu inclusa né dal Concilio di Nicea, né dal Concilio di Costantinopoli. Il termine può avere due letture: una ortodossa e una eterodossa. Può essere interpretato come la processione dello Spirito dal Padre attraverso (dia) il Figlio. Questa era la posizione di san Massimo il Confessore. Secondo questa interpretazione, il Figlio non è una causa eterna (aition) dello Spirito. La lettura eterodossa, invece vede il Figlio insieme con il Padre, come causa eterna dello Spirito. La maggioranza dell'ortodossia ritiene quest'ultima lettura come eretica.

La descrizione del Filioque come eresia fu ribadita in maniera più chiara e distinta dal Padre e Pilastro della Chiesa San Fozio il Grande nella sua opera Mistagogia dello Spirito Santo. Egli ne parla come un'eresia che colpisce al cuore stesso di ciò in cui crede la Chiesa di Dio.

Storia

Primi usi del Filioque

È utile ricordare che nel 410, in Persia, un concilio regionale ha introdotto una delle prime forme del filioque nel Credo; il concilio specificava che lo Spirito procede dal Padre "e dal Figlio". Venendo dalla ricca teologia del Cristianesimo siriaco dei primi tempi, questa espressione in questo contesto è da intendersi come autenticamente orientale. Pertanto, il filioque non deve essere attaccato come una innovazione esclusivamente occidentale, né come qualcosa creata dal Papa.

In Occidente, Agostino di Ippona insegnava che lo Spirito procede dal Padre e dal Figlio e non è ad essi subordinato. La sua visione teologica, inclusa quella trinitaria è stata dominante in Occidente fino al Medioevo. Anche altri Padri latini hanno parlato anche della processione dello Spirito sia dal Padre che dal Figlio. Molto diffusa in Occidente, questa visione era praticamente sconosciuta all'Impero Romano d'Oriente.

Nonostante il Secondo Concilio Ecumenico nel 381 avesse esteso e completato il Simbolo niceno iniziato dal Primo Concilio Ecumenico, il Terzo Concilio Ecumenico (Efeso, 431) vietò qualsiasi ulteriore sua modifica, a meno che non fosse fatta da un altro Concilio Ecumenico. A questo punto il Credo Niceno aveva dunque assunto una ce autorità definitiva, di valore ed importanza ecumenici.

Roma recepì il Quarto Concilio Ecumenico, il quale rinviava ai precedenti concili, facendo riferimento all'autorità del testo del Credo. In quel momento l'Italia centrale si trovava al collasso. Nel 410 e 455, Roma fu distrutta e saccheggiata dalle invasioni barbariche. Nel 476 cadde l'Impero Romano d'Occidente e Romolo Augustolo, l'ultimo imperatore, fu esiliato. A ciò seguì il caos.

Il filioque fu impiegato per la prima volta a Toledo nel 587, senza aver consultato o aver ricevuto l'accordo dei cinque patriarchi della Chiesa di quel tempo, in diretta violazione dei canoni del Terzo Concilio Ecumenico che vietava modifiche unilaterali del Credo da parte di qualcosa d'inferiore ad un altro Concilio Ecumenico. Lo scopo della sua aggiunta in Spagna fu quello di contrastare un'eresia endemica quella regione, probabilmente una qualche forma di arianesimo portato lì dai Goti (che erano stati convertiti dal vescovo ariano Wulfila). La pratica del filioque si diffuse poi in Francia dove, nel 767, fu ripudiata dal concilio di Gentilly.

Dopo generazioni di sconvolgimento sociale, prese vita una forte leadership nella persona di Pipino il Breve, re dei Franchi, e successivamente di suo figlio, Carlo Magno, incoronato imperatore nel 800. Carlo Magno mirava a ripristinare l'Impero Romano d'Occidente, al cui vertice si sarebbe posto, con grande disappunto dei vertici dell'Impero Romano d'Oriente, da lui chiamati "greci" (e quindi non romani), nonostante la capitale romana si trovasse in Oriente e l'uso dell'aggettivo "romani" da parte degli Orientali per indicare se stessi. Carlo Magno convocò un concilio a Aix-la-Chapelle nel 809 in cui papa Leone III proibì l'uso del filioque ed ordinò che la versione originale del Simbolo niceno-costantinopolitano fosse incisa su tavolette d'argento ed esposta nella Basilica di San Pietro a Roma affinché la sua decisione non potesse essere ribaltata in futuro.

Alcuni storici hanno avanzato l'ipotesi che nel IX secolo i Franchi abbiano fatto pressioni sul Papa affinché adottasse il filioque con lo scopo di creare un divario tra la Chiesa romana e gli altri patriarcati. È pur vero che il filioque era largamente usato in Occidente e si pensava diffusamente che fosse parte integrante del Credo, mentre Roma, rinomata per la sua fermezza nell'Ortodossia, resistette. Allo stesso modo, si pensava che l'uso di pane non lievitato fosse la norma per l'Eucaristia; i sacerdoti diocesani non dovevano sposarsi. Nei suddetti casi, in Occidente, l'antica tradizione andò persa. L'uso contemporaneo venne recepito come normativo ed autentico. L'influenza dei Franchi su queste materie è certa. L'intenzione era quella di esaltare Carlo Magno, mostrandolo come il nuovo imperatore romano. La religione cattolica, nella forma in cui la conoscevano, faceva parte del pacchetto. Nel frattempo, nel periodo compreso all'incirca tra il 726 ed il 843, l'Impero Romano d'Oriente, sotto gli imperatori successivi, fu dominata dall'eresia iconoclasta. Sia i Franchi che i Greci, in due maniere differenti, si allontanarono dalla tradizione antica. Diversamente da quanto accadde in Oriente, dove l'iconoclastia venne ripudiata al Settimo Concilio Ecumenico e l'uso delle icone confermato successivamente dall'imperatrice Teodora, ad oggi l'Occidente non si è mai ripresa dal suo allontanamento.

Lo Scisma Foziano

Nel 858 l'imperatore d'Oriente Michele III rimosse Ignazio I dal suo ruolo di Patriarca di Costantinopoli e lo sostituì con un laico, San Fozio il Grande, che fu primo segretario imperiale ed ambasciatore imperiale a Baghdad. Tuttavia, Ignazio si rifiutò di abdicare. Michele e Fozio chiesero a Papa Nicola I di Roma di inviare dei legati a presiedere un sinodo a Costantinopoli al fine di risolvere la questione. I legati confermarono il patriarcato di Fozio, con grande disappunto di Nicola, il quale dichiarò in seguito che essi avevano "valicato la loro autorità".

Per opporsi, il vescovo di Roma appoggiò Ignazio come legittimo patriarca. Inoltre, contrariamente ai canoni vigenti, Fozio era stato ordinato vescovo molto rapidamente. Alcuni studiosi affermano che questa violazione dei canoni fu il motivo principale per cui il vescovo di Roma respinse la nomina di Fozio. J.M. Hussey sostiene che il papa volesse riprendere il controllo ecclesiastico della Bulgaria, un programma a cui Ignazio non si sarebbe opposto, diversamente da Fozio (che, in effetti, vi si oppose) (Hussey, The Orthodox Church in the Byzantine Empire, Oxford History of the Christian Church, 1986). Questa azione, insieme ad altre importanti azioni atte a rafforzare la posizione di Nicola come papa, pone il suo intervento nelle questioni ecclesiastiche orientali in maniera maggiormente decisa all'interno del più ampio contesto del suo programma di sviluppo della monarchia papale.

Nel 862, dopo l'arrivo di un'ambasceria da parte di Ignazio, Nicola dichiarò Fozio deposto, così come il vescovo che lo aveva ordinato e tutto il clero ordinato a sua volta da Fozio. La sconsideratezza di questa dichiarazione non suscitò nessuna reazione da parte di Costantinopoli. In seguito, nel 867, Fozio respinse l'affermazione del Papa, soprattutto a causa delle attività dei missionari latini in Bulgaria che, secondo le parole di San Fozio, stavano allontanando i cristiani ortodossi dalla loro Fede Ortodossa, trascinandoli verso l'eresia, soprattutto il filioque. La risposta di Fozio citava il filioque come prova che Roma aveva l'abitudine di oltrepassare i suoi propri confini.

I sinodi che si tennero a Roma nel 867 e a Costantinopoli 869-70 restaurarono Ignazio alla sua posizione di Patriarca, deponendo così Fozio. Nel 877, dopo la morte di Ignazio, Fozio divenne nuovamente Patriarca per ordine dell'imperatore e su richiesta dello stesso Ignazio, con cui Fozio si era nel frattempo riconciliato. Nel 879-880 l'Ottavo Concilio Ecumenico, a cui parteciparono i legati pontifici, confermò ufficialmente Fozio nella carica e condannò definitivamente il filioque. Le decisioni prese furono confermate dall'allora Papa Giovanni VIII. Fozio venne deposto nel 886, quando Leone VI divenne imperatore. Egli, infatti, rivolse le sue ostilità verso Fozio perché era amico di suo padre, con cui il neoimperatore era in conflitto. Fozio trascorse il resto della sua vita da un monaco in esilio in Armenia ed oggi è venerato dagli ortodossi uno dei grandi pilastri della ortodossia. Egli fu il primo teologo importante ad accusare Roma d'eresia in materia del filioque.

Roma capitola alle pressioni filioquiste

Nel IX secolo, Papa Leone III di Roma, si trovò teologicamente d'accordo con il filioque, ma si oppose alla sua adozione a Roma, in parte a causa della sua fedeltà alla tradizione ricevuta. (Sapeva anche che i greci mal sopportavano il nuovo Impero Romano in Occidente ed in particolare Carlo Magno. Il Papa desiderava mantenere l'unità della Chiesa). Leone III fece incidere il testo originale del Credo, senza il filioque, su due tavole d'argento e le fece esporre al pubblico nei pressi della tomba di San Pietro. In ogni caso, al tempo in cui Leone III fu pontefice (795-816), nella Messa romana non c'era il Credo.

Nel 1014 l'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico II si recò a Roma per essere incoronato e fu allora che scoprì che il Credo non veniva utilizzato durante la messa. Su sua richiesta, il vescovo di Roma inserì il Credo nella Messa così come era diffusamente conosciuto in Occidente, ossia con il filioque. Fu la prima volta in cui venne usato il Credo durante la Messa. Ciò avvenne perché il papato era molto debole in quel periodo ed il Papa aveva bisogno del sostegno militare dell'imperatore per sopravvivere.

Nel corso di quasi sei secoli la disputa sul filioque non era riuscita a dividere la Chiesa in via definitivae , malgrado i conflitti culturali e linguistici, le Chiese orientali ed occidentali rimasero in piena comunione.

Nel 1054, però, la disputa contribuì al Grande Scisma d'Oriente e Occidente con la chiesa d'Occidente che arrivò ad accusare d'eresia quella d'Oriente per non aver incluso il filioque nel Credo. Lo scisma coinvolgeva molte altre questioni dovute in gran parte ad incomprensioni tra le tradizioni greca e latina, così come al carattere irascibile degli antagonisti: il ​​cardinale Umberto di Silvacandida ed il Patriarca di Costatinopoli Michele Cerulario. Oltre alla reale differenza del testo della dottrina del filioque, un altro problema riguardava il fatto che il Papa potesse apportare cambiamenti al Credo niceno-costantinopolitano da solo, senza convocare un Concilio Ecumenico.

Tentativo di riunioni e il Filioque dopo lo scisma

Nel XIII secolo, Tommaso d'Aquino è stato uno dei teologi dominante scolastica. Ha affrontato in modo esplicito con le processioni delle Persone divine nella sua Summa Theologica. Mentre la teologia di Tommaso d'Aquino e altri scolastici è stata dominante nel Medioevo occidentale, nonostante la sua apparente chiarezza e brillantezza, rimane la teologia, non ufficiale insegnamento cattolico-romano.

Nel 1274, il Secondo Concilio di Lione ha detto che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, in accordo con il Filioque nella versione contemporanea latina del Credo niceno. La riconciliazione con l'Oriente, attraverso questo consiglio, non durò a lungo. Ricordando il saccheggio di Costantinopoli i crociati 'nel 1204, i cristiani ortodossi non voleva essere conciliato con l'Occidente in termini di resa al latino Triadology ed ecclesiologia. Nel 1283 il patriarca Giovanni Beccus, che hanno sostenuto la riconciliazione con la Chiesa latina, fu costretto ad abdicare; ricongiungimento fallito.

I crociati in questione sono stati i Veneziani della quarta crociata, che in precedenza aveva scomunicato per aver attaccato gli altri cristiani. Nel 1204, si stavano anche per una strage di mercanti veneziani, in disordini, che hanno avuto luogo nel 1182. Papa Innocenzo III aveva inviato loro una lettera, chiedendo loro di non attaccare Costantinopoli, dopo aver sentito il sacco della città, si lamentò la loro azione e rinnegato di loro. Tuttavia, il popolo di Costantinopoli aveva un odio profondo per le persone che chiamavano i "latini" o il "Franchi", e naturalmente la chiesa occidentale maggiore "dotazione" del bottino portato via ora ancora poggia in larga misura nelle mani del Vaticano .

Per gran parte del 14 ° secolo, c'erano due vescovi, ogni pretesa di essere Papa, ogni scomunicando i seguaci delle altre. Il Grande Scisma d'Occidente ancora concluso con un terzo individuo che dichiara di essere Papa e il Concilio di Costanza. L'Oriente non poteva cercare la riconciliazione con la Chiesa occidentale divisi tra se stessa. (Nella metà del secolo, circa un terzo dell'Europa occidentale sono morti di peste. Gente era più preoccupata per la peste che circa l'unità della Chiesa.)

Al Concilio di Firenze nel 1439, l'imperatore Giovanni VIII Paleologo, il patriarca di Costantinopoli Giuseppe, e di altri vescovi del Medio viaggiato in Nord Italia nella speranza di riconciliazione con l'Occidente, soprattutto al fine di sollecitare l'assistenza militare per respingere gli invasori turchi invadente . Dopo ampia discussione, a Ferrara, poi a Firenze, hanno riconosciuto che alcuni Padri latini parlato della processione dello Spirito in modo diverso dai Padri greci. Dal momento che il consenso generale dei Padri era ritenuto affidabile, come una testimonianza di fede comune, l'uso occidentale si è tenuto a non essere una eresia e non un ostacolo al ristabilimento della piena comunione. Tutti tranne uno dei vescovi ortodossi presenti hanno convenuto e firmato un decreto di unione tra Oriente e Occidente, Laetentur Coeli nel 1439. Il vescovo che ha rifiutato di firmare e successivamente è stato annunciato come un pilastro della ortodossia da parte della Chiesa fu San Marco di Efeso, che hanno seguito le orme del Pilastro precedente dell'Ortodossia, San Fozio il Grande.

Ufficialmente e pubblicamente, Roma e la Chiesa ortodossa sono tornate in comunione. Tuttavia, la riconciliazione raggiunti a Firenze fu presto distrutta, come è stato fondato su un compromesso di fede. Numerosi fedeli ortodossi e vescovi respinto il sindacato. Inoltre, dopo i turchi conquistarono Costantinopoli nel 1453, hanno favorito la separazione da ovest, che è rimasto un avversario da islamica dominio politico e militare. Inoltre, il patriarca Gennadio, è stato anche uno dei vescovi che aveva ripudiato la riunione di Firenze, di propria iniziativa.

Infine, la teologia della Scolastica razionalista occidentale prevalso tra i teologi e vescovi latino e così oscurato il biblica, patristica prospettiva a lungo sostenuto da Oriente, in cui si dice che lo Spirito di procedere "dal Padre" (come in Giovanni 15:26) o, più raramente, "dal Padre per mezzo del Figlio" (come in alcuni dei Padri). I vescovi d'Oriente non aveva assorbito l'intellettualismo razionalista d'Occidente, e così sono stati convincenti gli argomenti altamente astratti e contorte degli scolastici. Quindi, l'accordo di Firenze, intellettualmente, rappresentato per molti aspetti una imposizione della teologia scolastica.

Innegabilmente, la controversia sul Filioque era almeno ufficialmente risolto, sia per ortodossi e cattolici. Tuttavia, a causa della situazione storica e per le diverse ecclesiologie di Oriente e di Occidente in Oriente, la Chiesa intera è visto come il custode della fede, mentre per l'Occidente, il Magistero tiene il fede, questa risoluzione non è né completamente ricevuto né permanentemente sostenuta.

Anche se ci fosse stata una liturgia riunione tenutasi nel dicembre del 1452 a Santa Sofia a Costantinopoli alla quale nome del Santo Padre è stato commemorato il Filioque e utilizzati nel Credo, che era stato ampiamente boicottato dalla maggior parte del clero e dei laici della città. La sera del 28 maggio 1453, tuttavia, un altro si è tenuta la liturgia che ha anche ricordato il Papa e ha usato il Filioque, ma che non è stato boicottato dalla maggioranza della città. Il giorno successivo, Costantinopoli cadde sotto gli invasori musulmani.

Le recenti discussioni e dichiarazioni

Il dialogo su questo e altri argomenti continua. La clausola di Filioque è stato il principale argomento discusso nel corso della riunione 62 North American teologica cattolico-ortodossa di consultazione, che si è riunito a Santa Croce greco-ortodosso Scuola di Teologia (Brookline, Massachusetts) dal 3 giugno attraverso 5 giugno 2002, per la loro sessione di primavera . Come risultato di queste discussioni moderne, è stato suggerito che gli ortodossi potrebbero accettare un Filioque "economica" che afferma che lo Spirito Santo, che nasce solo nel Padre, è stato inviato alla Chiesa "per mezzo del Figlio" (come il Paraclito ), ma questo non è ufficiale la dottrina ortodossa. E 'ciò che i Padri chiamano theologoumenon, un'opinione teologica. (Allo stesso modo, il compianto Edward Kilmartin, SJ, proposto come theologoumenon una "missione" dello Spirito Santo alla Chiesa.)

Recentemente, un importante dichiarazione concordata è stata fatta dalla North American teologica cattolico-ortodossa di consultazione, il 25 ottobre 2003. Questo documento Il Filioque:? Un problema Chiesa-Dividere, fornisce una vasta revisione della Scrittura, della storia e teologia. Particolarmente critiche sono le raccomandazioni di questa consultazione, per esempio:

Che tutti i soggetti coinvolti in tale dialogo espressamente riconoscere i limiti della nostra capacità di fare affermazioni definitive riguardo alla vita interiore di Dio. Che, in futuro, a causa dei progressi nella comprensione reciproca che è avvenuto negli ultimi decenni, ortodossi e cattolici di astenersi dal etichettatura come eretiche le tradizioni del lato sul tema della processione dello Spirito Santo. Che i teologi cattolici e ortodossi distinguere più chiaramente tra la divinità e l'identità ipostatica dello Spirito Santo (che è un dogma ricevuto delle nostre Chiese) e le modalità di origine dello Spirito, che attende ancora piena e definitiva risoluzione ecumenica. Che coloro che sono impegnati in un dialogo su questo tema distinguere, per quanto possibile, le questioni teologiche l'origine dello Spirito Santo dal questioni ecclesiologiche del primato e l'autorità dottrinale nella Chiesa, anche nel perseguimento di entrambi mette seriamente in dubbio, insieme. Che il dialogo teologico tra le nostre Chiese anche valutare attentamente lo stato dei consigli poi tenuto in entrambe le nostre Chiese, dopo quei sette generalmente ricevuto come ecumenico. Che la Chiesa cattolica, come conseguenza del valore normativo e irrevocabile dogmatica del Credo di 381, utilizzare il testo originale greco da solo a fare traduzioni di Creed che per l'uso catechetico e liturgico. Che la Chiesa cattolica, a seguito di un crescente consenso teologico, e in particolare le dichiarazioni fatte dal Papa Paolo VI, dichiarare che la condanna effettuato al Concilio di Lione (1274) di quelli "che hanno la presunzione di negare che lo Spirito Santo procede eternamente dal il Padre e il Figlio "non è più applicabile. Nella sentenza della consultazione, la questione del Filioque non è più una "Chiesa-dividendo" questione, uno che impedirebbero la piena riconciliazione e la piena comunione, ancora una volta. Si distingue ancora per i vescovi e fedeli della Chiesa cattolica romana e le Chiese ortodosse di rivedere questo lavoro e di prendere le decisioni sarebbe opportuno.

Il Filioque come eresia

Non c'è mai stata una dichiarazione specifica conciliare nella Chiesa ortodossa, che ha definito il Filioque come eresia. Detto questo, tuttavia, è stata considerata come eretica da più santi ortodossi, tra cui Ss. Fozio il Grande, Marco di Efeso, e Gregorio Palamas (i tre pilastri della ortodossia). Al Terzo Concilio Ecumenico e del Consiglio "Photian" di 879-880 (entrambi i consigli di Roma firmato su), tutte le modifiche al Creed sono anathematized. Inoltre, è esplicitamente denunciato come eretico dalla Enciclica del 1848 dei Patriarchi orientali.

Ci sono una serie di ragioni tradizionalmente citati per la definizione del Filioque come eretico, inclusi i seguenti:

addebiti per motivi dottrinali

E 'contrario alla Scrittura, in particolare in Giovanni 15:26: "Ma quando il Consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, Egli testimonierà di me". Così, Cristo descrive mai lo Spirito Santo come procedimento da lui stesso, ma parla solo di processione dello Spirito, in termini del Padre. Le motivazioni per l'inclusione del Filioque nel Credo, mantengono la divinità del Figlio e sottolineando l'unità della Trinità, sono ridondanti, data la formulazione originaria del Credo. Cioè, il Figlio è già descritto come "luce da luce, Dio vero da Dio", e così via. Lo Spirito anche "con il Padre e Figlio è adorato e glorificato». Inoltre, la stessa Creed inizia con una dichiarazione di fede in "un solo Dio". Il filioque distorce ortodossi Triadology facendo lo Spirito un membro subalterno della Trinità. Tradizionale Triadology consiste nel concetto che per ogni tratto, quest'ultimo deve essere comune a tutte le persone della Trinità o di unica di uno di loro. Così, la paternità è unico al Padre, mentre begottenness è unico al Figlio, e la processione unica per lo Spirito. Divinità, però, è comune a tutti, come è eternità, increaturalità, e così via. Postulando che qualcosa può essere condiviso da due persone (cioè, essendo la fonte della processione dello Spirito), ma non l'altro è quello di elevare quelle due persone a scapito degli altri. Pertanto, il saldo di unità e di diversità è distrutto. Data l'obiezione precedente, le ripercussioni per l'accettazione del Filioque nella vita della Chiesa sono potenzialmente enormi. Perché come ci relazioniamo a Dio è significativamente influenzato da ciò che noi crediamo in lui, le false credenze portare alla spiritualità dannosi. Una obiezione spesso sollevata circa la teologia Filioquist è che mina il ruolo dello Spirito Santo nella Chiesa. Così, con il suo ruolo di essere denigrato, i suoi ministeri tradizionali sono cancellate o sostituite. L'unità della Chiesa diventa dipendente da un ufficio, la spiritualità diventa adesione alla lettera della legge, piuttosto che il suo spirito, nei sacramenti è venuto per essere compresa in termini di validità, e uno spirito di legalismo prevale.

addebiti per motivi canonico e storia

Anche se non proprio una questione di eresia, una obiezione comune è il mezzo di inserire il Filioque nel Credo. Questo è, a differenza dell'adozione originale del Credo di Nicea e la sua successiva revisione a Costantinopoli, la decisione di includere il Filioque nel Credo, non è stato fatto da un Concilio Ecumenico. Piuttosto, è stato inizialmente inserito dal Terzo Sinodo di Toledo, Spagna (589). Roma resistito l'inclusione del Filioque per secoli. Leone III, il Papa di Roma al momento del Filioque ha iniziato la sua storia nella teologia occidentale, fortemente sconsigliata la sua iscrizione, anche se era d'accordo con la solidità e la validità della dottrina contenuta in filioque. In seguito, però, Roma contraddetto la sua precedente posizione più ortodossi per la promulgazione del Filioque, quindi lanciare anatemi contro i suoi antenati spirituali.


Collegamenti esterni

Wikipedia: Filioque link esterni: una Bibliografia Online Pagina Filioque, da Thomas Ross Valentine Il Filioque nella Dichiarazione di Dublino concordato del 1984, da padre. John S. Romanidis Il Filioque, da Jaroslav Pelikan Prof. Sulla questione del Filioque, da fr. John Meyendorff Un'unica fonte, da Metr. John Zizioulas Il Filioque: una risposta alla dichiarazione di accordo del Nord America di consultazione teologica cattolico-ortodossa, da padre. Michael Azkoul Estratto da "http://orthodoxwiki.org/Filioque" Categorie: Storia della Chiesa | Consigli | Credo | Concili ecumenici | primo piano gli articoli | Eresie


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